La pellicola per negativi è un tipo particolare di pellicola fotografica che memorizza le informazioni sull’immagine latente con i valori tonali invertiti rispetto al soggetto inquadrato. A seguito dello sviluppo fotografico, l’immagine positiva è prodotta dalla stampa del fotogramma.
Quando si sviluppa un negativo bianco e nero si procede estraendo la pellicola dal caricatore per poi avvolgerla in un contenitore a spirale a sua volta inserito nella tank. Questa operazione va effettuata al buio completo, tipicamente nella camera oscura. Lo sviluppo della pellicola è una fase cruciale del processo fotografico. La densità e il contrasto del negativo vengono determinate, oltre che dal tipo di rivelatore usato, anche dal tempo di sviluppo, dalla temperatura dei bagni, dall’agitazione della tank. Il tempo di sviluppo viene indicato dal produttore, insieme alle correzioni da apportare in funzione della temperatura del bagno, che non deve discostarsi molto dai 20°.
Bianco e nero, spesso abbreviato in B/N, indica una forma di rappresentazione visiva che non utilizza il colore. Il termine fa riferimento al solo uso del bianco e del nero, anche se in realtà vengono poi normalmente utilizzate tutte le gradazioni di grigio intermedie, da qui le immagini a livelli di grigio. Sono poi considerate rappresentazioni in bianco e nero anche quelle che fanno uso di un solo colore, come ad esempio le foto seppiate mediante viraggio.
Si parla di immagine in bianco e nero nel caso di immagini codificate con 1 bit di profondità di colore (pixel bianco o pixel nero), ma il termine è usato anche per indicare le immagini in toni di grigio.
Redazione di “Di Voce – Uno sguardo oltre”